Il designer ha truccato i suoi soliti capi ibridi città/campagna con elementi da corsa italiani.
Viva la passeggiata! Le modelle di Junya Watanabe hanno esaltato quel rituale serale italiano il venerdì mattina a Parigi, passeggiando sulla passerella curva vestite con sbarazzini soprabiti, blazer, jeans ordinati e eleganti scarpe brogue.
Frammenti di dialoghi italiani, svenimenti e tracce cinematografiche come "Moon River" e alcune sfilate di modelle come Sébastien Jondeau - la guardia del corpo di lunga data e assistente personale di Karl Lagerfeld - hanno accresciuto il fascino di questa esibizione di splendore sartoriale.
Watanabe tende a usare gli stessi ingredienti per la sua zuppa maschile: denim scuro, lana britannica, pezzi di rudezza all'aria aperta e un pizzico di city slicker. Ma in questa stagione ha migliorato ulteriormente le cose con giacche da corsa e moto retrò, unendo i pannelli in cappotti sportivi e capispalla su misura, molti decorati con toppe con logo di famosi marchi italiani di componenti per auto o moto. Occasionalmente le pelli perfette, un altro feticcio di Watanabe, hanno caratterizzato la sua sartoria. “Classico” era il titolo della collezione, realizzata attraverso una serie di collaborazioni con produttori specializzati, tra cui Caruso per le giacche, New Balance per le sneakers e Moto Guzzi per i piumini da pit-crew. C'erano così tanti legami, quattro non sono riusciti a raggiungere la passerella. (Scusa Canada Goose e Gieves & Hawkes.)
Lo spettacolo era ripetitivo e alcuni dei capi di Watanabe, tranne il lavandino della cucina, sembravano un déjà vu, in particolare i suoi jeans hobo rattoppati. Eppure alla fine ti conquista con la sua sartoria raffinata, le forme perfette dei pantaloni e il suo agile, inimitabile a cavallo tra country chic e city slicker.
Junya Watanabe Menswear Primavera/Estate 2020 Parigi