In meno di una settimana possono succedere molte cose. Questo è stato il pensiero iniziale che ha attraversato la mente quando il primo sguardo da Gucci La sfilata autunno/inverno 2015 è scesa in passerella lunedì.
Dopo un'uscita anticipata a sorpresa della stilista uscente Frida Giannini, il team di design di Gucci, guidato da Alessandro Michele, che in precedenza era responsabile degli accessori del marchio, ha rielaborato l'intera collezione in meno di una settimana. Insieme hanno proposto una collezione che aveva ben poco in comune con il lavoro svolto dalla donna che aveva guidato l'etichetta per quasi un decennio.
Giannini aveva un chiaro amore per gli anni '70 e un'affinità per un tipo di abbigliamento maschile più dandy. Bene, Michele e il suo team hanno spinto ulteriormente queste idee. Nel regno della felinità, con una collezione che mescolava modelli maschili e femminili che indossavano capi che offuscavano le linee di genere.
Dalla prima camicia di seta rossa con fiocco che ha aperto la sfilata, passando per giacche con maniche a bracciale, dolcevita con balze e top in pizzo floreale semitrasparente - tutti indossati dagli uomini - questa collezione ha portato Gucci in una direzione decisamente nuova. Audaci sono stati anche gli accessori - la timoneria di Michele - che saranno ricordati per le scarpe con le ciabatte bordate di pelliccia, i berretti sbarazzini e i berretti in maglia con pompon.
Per quanto riguarda la colonna sonora, che era la musica del film di Tom Ford "A Single Man", quella scelta intrigante farà riflettere gli amanti della moda sul suo significato nascosto per il resto della stagione.
La collezione sembrava giovane, come nei modelli sembrava che stessero per raggiungere la pubertà, ma soprattutto sembrava diversa. Sorprendentemente così. E alla fine è esattamente ciò di cui Gucci ha bisogno in questo momento.
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