Katie Eary Autunno/Inverno 2016 Londra

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LONDRA, 11 GENNAIO 2016

di ALEXANDER FURY

Che strano che la scomparsa di David Bowie avvenga mentre il suo fantasma estetico sta già infestando le passerelle maschili dell'autunno 2016. Lo spettacolo di Katie Eary, ad esempio, portava il suo inconfondibile imprimatur: motivo grafico jiggy, Ziggy; seta fluente; e quella nozione alla moda appena coniata di fluidità di genere che è stata finora legata alla semplice nozione di un uomo che indossa una camicetta da donna. Il che, di per sé, è piuttosto Bowie.

Eary ha osservato di essere stata ispirata da un documentario di Alec Lindsell, The Sacred Triangle, che esplora lo scambio creativo tra Bowie, Lou Reed e Iggy Pop. In effetti, parte del motivo per cui Bowie ha soprannominato il suo frontman degli Spiders From Mars "Ziggy" era perché suonava un po' come Iggy.

Lo slipstreaming e lo scambio di riferimenti, generi e in effetti i capi sono stati la grande idea di Eary per l'autunno. Ha inserito anche alcune modelle nel mix, anche se con alveari presi in giro, eyeliner da dolly bird e muli gonfiati di marabù, il loro genere non era terribilmente fluido. Né era la loro andatura traballante. Indipendentemente dall'androginia dell'abbigliamento di Ziggy o Iggy, sono abbastanza sicuro che nessuno dei due oserebbe indossare quei muli, per semplici motivi di salute e sicurezza piuttosto che per qualcosa di più ideologico.

Indosserebbero il resto? Possibilmente. Eary aveva fatto i compiti, o almeno aveva guardato qualche dozzina di video su YouTube per capire lo stile superficiale del trio di star. I jeans erano in pelle metallizzata che luccicava come i muri della fabbrica di Warhol; seta gonfiata in caftani stampati con carpe koi, forse un riferimento a Mr. Fish, lo stilista londinese i cui abiti particolari erano indossati da personaggi come Mick Jagger e, appunto, Bowie. Avevano anche un po' di Ossie Clark e Celia Birtwell su di loro, un grande complimento. Forse troppo grande, ma comunque, il credito è dovuto.

Meno successo sono stati i top sportivi rétro con zip alta in velluto panne, un tessuto di dubbia praticità per l'inverno e ancora più dubbio gusto che è apparso ovunque alle sfilate maschili di Londra. Qui, alla fine sembrava che Eary avesse ritagliato alcuni abiti, in stile Von Trapp, da vecchie tende. Non sono sicuro che Bowie lo indosserebbe mai.

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