Lemaire Autunno/Inverno 2016 Parigi

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PARIGI, 20 GENNAIO 2016

di LUKE LEITCH

"Si tratta davvero di cercare qualcosa di maschile, stabile, solido e talvolta un po' sensuale". Il précis di Christophe Lemaire di questa collezione potrebbe applicarsi all'intero progetto Lemaire. Oggi il cigolio pneumatico delle sue scarne scarpe da ginnastica cinesi contro il pavimento di marmo del suo sontuoso locale parigino ha ben prefigurato un gruppo di capi che mescolavano codici sia alti che bassi in un insieme sognante e senza soluzione di continuità.

La silhouette dei suoi look all-tailoring in lana a trama fitta riecheggiava quella della primavera '16: giacche sfoderate con spalle morbide su pantaloni larghi tagliati pochi millimetri sopra il tallone di quelle décolleté. Un soprabito in tweed Shetland combinava rusticità avena con lussuosità nettamente disegnata attraverso la moderazione. Le camicie da lavoro in un misto di seta e cotone brillavano di una lussuria cremosa accentuata dai pezzi di denim da cui erano spesso incorniciate; La morbida camicia di flanella di Lemaire era un figlio di fatica più autenticamente arrapato, ma a malapena. La piega stirata sui suoi pantaloni in denim color zenzero a vita alta - i jeans non lo tagliano del tutto - era un dettaglio accattivante e meticoloso. Da una collaborazione con Gloverall, l'azienda britannica di capispalla che ha reso popolare un giubbotto da viaggio senza cappuccio e un giubbotto da asino essenziale in lana blu navy dall'effetto esfoliante e aderente, oltre a un cappotto di lana bouclette dall'aspetto simile allo shearling in un marrone caffè latte, sono nati il borsone: tutti e tre combinavano bellezza e magrezza. Pantaloni bianchi con l'orlo alto su stivali neri lucidi sembravano un omaggio semi-letterale al passato di mec in agguato torue - fondamentalmente, è una cosa francese - ma praticamente tutto il resto qui era adorabile, adorabile, adorabile.

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