La collezione aveva uno spirito vagamente anni '70, bohémien.
La cosa migliore della collezione primaverile di Salvatore Ferragamo è stata la tavolozza molto italiana, dalle caratteristiche sfumature senape degli edifici di Milano ai blu stagionati e ai rosa pallido che potresti incontrare passeggiando per i siti storici di Firenze. Era in gran parte "sul marchio".
I tessuti asciutti, spesso cartacei, hanno anche mantenuto la promessa di Guillaume Meilland durante un'anteprima che si trattava di una collezione molto estiva, che evocava il deserto o i climi caldi e secchi del sud Italia.
Peccato che la collezione non esaltasse quegli ingredienti promettenti. Gli abiti erano spesso troppo semplici per la passerella, o troppo complicati, specialmente tutti gli abiti corti con pantaloni incorporati.
In tutta onestà, Meilland, arruolato come direttore del design ready-to-wear maschile di Ferragamo nel 2016, ha il compito erculeo di guidare il team di progettazione attraverso un periodo tumultuoso che ha visto le partenze del direttore creativo Paul Andrew e dell'amministratore delegato Micaela le Divelec Lemmi . Marco Gobbetti, attuale CEO di Burberry, arriverà alla guida della Ferragamo il prossimo anno.
Non c'è da stupirsi che Meilland abbia lasciato che l'archivio Ferragamo, che comprende circa 14.000 paia di scarpe, sia la sua guida spirituale per la primavera del 2022. La sua riflessione sul marchio ha prodotto frasi guida come "nuovo artigianato formale" e "artigianato inventivo", che sono state enunciate sul suo mood board, insieme a una serie di immagini di moda degli anni '60 e '70. Una sciarpa dell'archivio raffigurante papaveri su uno sfondo a stampa animalier è stata l'ispirazione principale per le stampe, che hanno finito per sembrare fangose.
Un'ispirazione esterna è stata "L'oscuro oggetto del desiderio", il film del 1977 su una relazione disfunzionale con Carole Bouquet e Ángela Molina.
Meilland ha descritto tocchi "orientali", come le dita dei piedi all'insù su zoccoli olandesi in pelle naturale, e ha detto che desiderava anche trasmettere una "voluttuosa sensualità".
Tutte quelle idee non si sono congelate del tutto. Chiamiamola semplicemente una collezione di transizione con quello spirito bohémien, vagamente anni '70, popolare in questa stagione milanese.